L’umanità è da molti millenni lanciata tra le stelle. Si vive tutti a lungo e in buona salute, dunque, si crea ciclicamente un sovraffollamento, che genera tensioni sociali, e spinge alla ricerca di nuovi habitat aggiuntivi: verso una stella “proxima”, ossia la più vicina; con un pianeta “adatto”, non solo fisicamente e biologicamente vivibile, ma anche non occupato da altre civiltà. 

Per attuare una diaspora, con un passaggio di massa, rapido e diretto, si mette in piedi un Ponte spazio-temporale, tra due “Porte”: una sul pianeta di partenza ed una su quello di arrivo.

 

L’unica difficoltà è che la Porta di arrivo può essere trasportata al punto di arrivo solo con una astronave che viaggi “normalmente”. Questo comporta che il viaggio, denso di pericoli, duri molti anni.

Praticamente una “condanna”, che viene infatti, comminata a chi, avendo commesso un delitto, possa riscattarsi con questo tremendo ruolo reso a una comunità. 

Dunque uno scafo ridotto all’indispensabile. Nella stiva solo “la Porta”. Alla guida due sole entità: una Intelligenza Artificiale potentissima e muta che pilota, e un uomo che possa prendere le giuste decisioni.

Nel caso specifico una donna: Ofra, condannata per omicidio.

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​Un viaggio scandito dai suoi Diari di Bordo. Finché lei, psichicamente molto provata, viene “salvata” dall’intelligenza artificiale: Alfa. Questo cambia tutto. Nasce il rapporto intenso e ironico tra Ofra e Alfa.

Il viaggio di ricerca prosegue, ma fra ricordi e avventure ora condivise. Un mosaico ricco di minuscole storie a comporre la Storia.

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E fra queste una piccola, enorme sorpresa.  

 

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